CinemaDelPassato:Variante A
IL CINEMA DEL PASSATO
Li avevo visti, uno dopo l'altro in una malinconica progressione, apporre equivoci cartelli di chiusura temporanee, poi togliere le locandine, infine chiudere le porte e sbarrarle con asse di legno.
In alcuni casi la chiusura era drasticamente annunciata, in altri veniva crudelmente mascherata da una prossima e non meglio annunciata ristrutturazione.
Sono rimasto dapprima sorpreso, poi a dir poco deluso, per un qualche momento mi sono anche davvero adirato.
Io continuo a considerare il cinema come l'intrattenimento più popolare e praticato, stacco regolarmente biglietti d'ingresso, cerco di non perdermi alcun film con qualche attrattiva.
Non riuscivo a comprendere compiutamente le motivazioni di quella improvvisa proliferazione di chiusure.
Certo l'offerta di intrattenimento si era fortemente e pericolosamente ampliata.
Vorrei essere chiaro, la pericolosità non consiste a mio parere nell'ampliamento delle opportunità, quanto piuttosto nella futilità delle proposte, spesso legate a mode volute dall'imperversante consumismo.
Certamente la televisione per un certo target poteva risultare più comoda.
Indubbiamente i giovani formulavano richieste sempre più caratterizzate verso la spettacolarità tout court e mettevano in primo piano il ritrovarsi rispetto a cosa vedere.
Ma il cinema non era la settima arte? Io ero cresciuto a pane, burro, marmellata e celluloide.
Questa crisi mi lasciava stordito.
Dopo, a freddo, ho voluto ripercorrere in una lenta passeggiata la strada che dal cuore della mia città, Bologna, dall'ombra delle due torri punta dritta verso Borgo Panigale. Non per immalinconirmi una volta di più, ma per omaggiare un'ultima volta tutti quei locali che hanno saputo trasmettere a me, come a tantissimi altri, emozione e occasioni per pensare.