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Cassonetti differenziati

Da Cantiere.
Versione del 2 lug 2008 alle 23:03 di 81.208.83.250 (Discussione) (Copia della versione A di Giancarlo)

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CASSONETTI DIFFERENZIATI

In questa prima puntata tentiamo di fornire qualche basilare definizione.

Innanzitutto, cos’è un rifiuto?

Siamo tutti d’accordo nel considerare rifiuto tutto ciò che finisce nella pattumiera di casa. Beh, non è così semplice.

“Rifiuti sono tutte quelle sostanze o oggetti che risultano di scarto o avanzo alle più svariate attività umane” [Wikipedia].

Decreto lgs 22/97 all'art. 6 – Definizioni: qualsiasi sostanza od oggetto che rientra nelle categorie riportate nell'allegato A (elenco dei Codici Europei Rifiuto) di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia obbligo di disfarsi. [appare l'allegato A]


Anche quanto appena detto potrebbe sembrare un po’ troppo vago, ma il concetto stesso di rifiuto lo è.

Ad esempio, tutti noi consideriamo come rifiuti una tazzina da caffè frantumata o l’olio che abbiamo utilizzato per friggere le patatine. Ma possiamo definire rifiuto un vaso che conteneva la nostra pianta preferita che ormai si è seccata? L’oggetto in questione, anche se ora inutile, conserva intatte le funzioni per le quali è stato creato. Può essere d’impiccio, ma non è certo uno scarto.

Secondo noi va considerato rifiuto solo ciò che veramente non può in alcun modo essere riutilizzato da chi lo possiede o da altri, ciò che non ha più o ha esaurito lo scopo per il quale è stato prodotto.

Facendo proprio questo assunto, già ridurremmo il volume della nostra spazzatura.

Ad ogni modo, se proprio vogliamo liberarci di oggetti e sostanze che a noi non servono proprio più e che ci sono d’intralcio è bene sapere che esiste la possibilità di sbarazzarsene in modo civile e appropriato, affinché non venga danneggiato ulteriormente l’ambiente e anzi addirittura qualcuno possa riutilizzare ciò che a noi non serve più.

Tornando alle definizioni, tutti sappiamo che i rifiuti sono classificati e differenziati e che a ogni categoria di rifiuto corrisponde un diverso sistema di raccolta o di smaltimento.

Quante volte, tuttavia, pur avendo la volontà di differenziare i rifiuti, abbiamo finito per ignoranza per destinarli nel cassonetto sbagliato?

Iniziamo dai materiali più semplici da gestire e riconoscere:


IL VETRO

Appare la foto del cassonetto del vetro che si trasforma in immagine digitale


Una bottiglia di vetro impiega 4.000 anni, giorno più giorno meno, per biodegradarsi, mentre può essere riciclata all’infinito. Infatti non subisce un logorio con i cicli di riuso.

Però, considerato che per fondere le bottiglie utilizzate al fine di produrre nuovi contenitori significa impiegare energia di molto superiore a quella necessaria per lavare e sterilizzare le vecchie bottiglie, se ne avete la possibilità, consegnatele intatte se proprio non potete rivitalizzarle.

[es. di aziende o altro che ritirano i vuoti]

Compaiono ad uno ad uno gli oggetti che si possono gettare, barrati quelli che non si possono gettare

cosa infiliamo in questo cassonetto?

cocci di vetro


[SI: bottiglie e bicchieri anche rotti, vasetti

NO: ceramica (foto di tazzina), anche pirofile, specchi, porcellana (foto di una bambola), lampadine, neon, vetri di finestre]


Se produciamo vetro utilizzando vetro di recupero si risparmia non solo in materia prima, ma anche in energia perché la temperatura di fusione di questo vetro è più bassa e sono ridotte anche le emissioni inquinanti in atmosfera.


Nello stesso cassonetto dobbiamo gettare ALLUMINIO e altri metalli

AL - ACC

SI: Lattina, scatolame (tonno, pelati), bomboletta, vassoi e piatti in alluminio, carta allu

NO: Tetrapak e tutti i metalli accoppiati con altri materiali


Risciacquate sia le bottiglie e i vasetti, sia lo scatolame e le lattine prima di gettarli nel cassonetto! Non dovete proprio lavarli col sapone, ma sciacquarli. Dai sforzatevi!


CARTA e CARTONE vanno gettati qui:


INSERIRE IMMAGINI di quotidiani, giornali e riviste, quaderni, fogli e depliant pubblicitari, imballaggi, brick, sacchetto per il pane.

NO: fazzoletti di carta usati, carta imbrattata da alimenti (cartone per pizza, bicchieri e piatti di carta), polistirolo, carta carbone, carta cerata.

[mentre appaiono le immagini:] “scatole e scatolame (e brick) vanno schiacciati, privati di nastri adesivi e di altri parti metalliche o in plastica”


La carta riciclata viene prodotta con la cellulosa della carta recuperata attraverso la raccolta differenziata e non dal legno.

Anche se il disboscamento del pianeta è dovuto alla creazione di pascoli per gli allevamenti piuttosto che alla produzione di carta, evitiamo di accelerare la nostra dipartita!


La PLASTICA va gettata qui (INSERIRE L'IMMAGINE DEL CASSONETTO), ma non tutta! Attenzione, solo PET, PE, PVC, PP (?) e schiacciate le bottiglie!


INSERIRE LE IMMAGINI

SI: bottiglie, flaconi di shampoo e detersivo, tanichette, tubi, fili elettrici e nastro isolante, sacchetti per la spesa, sacchetti per surgelare i cibi.

NO: bottiglie di olio (?), cassette di plastica e imballaggi, polistirolo, borse e sacchetti di nylon, sottovasi e dentifricio, bicchieri e piatti di plastica, vasetti dello yogurt e contenitori con questi simboli

[appaiono in sequenza con musica grind core libera]: fiamma, teschio e corrosivo.


Con UMIDO s'intende il materiale organico altamente deperibile, come ad esempio lo scarto di frutta e verdura.

A causa degli odori prodotti dalla decomposizione vi conviene raccogliere l'umido in un apposito contenitore in plastica con coperchio, talvolta fornito dalla azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti.

Oltre a resti di frutta e ortaggi potrete raccogliere carne e pesce a “tocchetti”, gusci di uova, alimenti deteriorati, fondi di caffè o te , foglie e terriccio,pane, pasta e riso, lettiere di animali domestici, paglia, cortecce,segatura e, infine, i tovagliolini di carta usati.

Tutto questo andrà a formare il COMPOST, sorta di humus, che una volta svuotato nell'apposito contenitore (APPARE L'IMMAGINE DEL CASSONETTO MARRONE) sarà utilizzato come fertilizzante.

Non dovete assolutamente versarvi olio o nascondervi grassi.


Gli oli esausti vanno versati in contenitori chiusi e conferiti nei centri di raccolta o presso le officine.

Gli olii di frittura non vanno gettati nel lavandino o nel water. Per limitare i danni vanno raccolti in contenitori richiudibili, possibilmente uno di quelli che non può essere riciclato (quindi non PET o vetro, bensì fiamma o teschio [inserire immagini e musica identiche a quelle utilizzate prima]) e gettati nell'immondizia, nel secco. In discarica non filtreranno fino alle falde acquifere.


Quasi tutto ciò che non potete destinare nei tre tipi di cassonetti illustrati rappresentano la vera 'monnezza da gettare in sacchetti ben chiusi nel classico cassonetto grigio. Questo:

IMMAGINE


Questi rifiuti, il cosiddetto secco, del quale ci occuperemo per esteso in un prossimo episodio, finiranno o in discarica o in un inceneritore. Anche di discariche ed inceneritori ci occuperemo più avanti.


Abbiamo detto quasi tutto: rifiuti chimici di origine domestica che contengono sostanze tossiche o infiammabili (INSERIRE I 4 SIMBOLI DEI RIFIUTI PERICOLOSI) devono essere conferiti negli appositi contenitori presenti nell'Eco Centro da cui vengono trasportati in discarica o al termovalizzatore.

Anche la carta carbone, le lampadine, le siringhe, la porcellana, la ceramica e i pannolini sono materiali di difficilissimo riciclaggio e per lo più finiscono in discarica attraverso la raccolta del secco.


Alcune tipologie di rifiuti potremmo definirle particolari/speciali perché non devono finire dalle nostre mani nei cassonetti finora mostrati, tanto meno nell'immondizia di casa.

Ad esempio, per le batterie esauste potete utilizzare gli appositi cestini (APPARE L'IMMAGINE DEL CESTINO) presso Municipi, scuole, isole ecologiche o sparsi in città dal Comune (oppure i cilindri che si trovano fuori dai supermercati o dai negozi in alcuni centri abitati).

Le batterie delle auto vanno riconsegnate ai rivenditori.

Anche i medicinali scaduti devono essere smaltiti con cura.

Deponeteli nei raccoglitori (APPARE L'IMMAGINE) posizionati all'esterno delle farmacie e delle ASL e se qualche pazzo lo ha divelto riconsegnateli direttamente al farmacista.


I rifiuti vegetali, foglie, erba, ramaglie e residui floreali, vanno rovesciati senza infilarli né in sacchi né in scatoloni qui (APPARE L'IMMAGINE DEL CASSONETTO).

SI: erba, rami, foglie, fiori, cassette di legno.

NO: sassi [foto di un macigno], bancali di legno, umido [foto di un mucchio di letame], terra, scarti di vivai e ramaglie di grosse dimensioni.


I rifiuti solidi ingombranti (letti, armadi, materassi, sedie, divani, reti) sono destinati alle discariche autorizzate, avendo cura di differenziare i materiali negli appositi containers.

In caso di sgombero di cantine, soffitte e garage potete avvisare il comune per evitare di riempire i cassonetti oppure verificare se nella vostra zona esistono associazioni Onlus che, gratuitamente o con un piccolo contributo, effettuino il servizio per conto vostro, magari destinando il salvabile a chi lo può ancora sfruttare.

Ad ogni modo, quando dovete smaltire grosse quantità d qualsiasi tipologia di rifiuto (tanti e grossi rami potati, una miriade di bottiglie di vetro o plastica vuote dopo una festa oppure le piastrelle della cucina che avete deciso di abbattere, la moquette o il linoleum che cambiate) sforzatevi di trasportarle nelle isole ecologiche dove i containers sono molto più capienti e non rischiate di intasarli con un unico carico.


Gli INDUMENTI inutilizzati [vestiti strappati o vecchi???] vanno depositati in questi cassonetti (APPARE L'IMMAGINE).


Per vernici, solventi, smalti e prodotti per la protezione del legno rivolgetevi agli smaltitori della vostra città dei quali trovate l'elenco sulle Pagine Gialle Lavoro [ da controllare!!].


Per quanto concerne gli ELETTRODOMESTICI, le possibilità sono almeno tre: la discarica per i rottami che nessuno vuole; la permuta usufruendo, se possibile, dei contributi statali; il dono a chi può ancora sfruttare un oggetto funzionante, pensiamo, ad esempio, ai computers di cui le scuole del nostro Bel Paese hanno tanto bisogno.


FINALE

[Il testo va recitato con un sorriso sarcastico, divertito e la ripresa è un primo piano. Inizio immediato tagliato sulla prima parola e idem sull’ultima.]


“Riciclare non è un capriccio di metodici perditempo.

Se non avete la sensibilità per comprendere e misurare la fragilità dell’ambiente che vi circonda e l’influenza che esso ha sulla vostra salute e su quella del genere umano, considerate almeno la differenziazione dei rifiuti e il loro riciclaggio dal punto di vista economico. Riciclare significa investire e risparmiare, personalmente e collettivamente. Ci sentiamo.”