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L'origine del Male - Capitolo 3

Da Cantiere.

Storia di una controversa teoria sull'origine dell'AIDS

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L'origine del Male
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Capitolo Terzo: Congo Belga

Vaccinazioni nelle colonie belga

Circa 250’000 persone, di ambo i sessi e di tutte le età, sono state vaccinate con un vaccino sperimentale, vivo, attenuato, denominato CHAT, somministrato per via orale . Quando? Fra il febbraio 1957 e l’aprile 1958. Dove? Nel Congo Belga e nel Ruanda-Urundi, che adesso si chiamano Repubblica Democratica del Congo, Rwanda e Burundi: esattamente nell’epicentro dell’epidemia di HIV-1. La prima vaccinazione di massa su esseri umani effettuata con un vaccino antipolio vivo.

Lo stesso vaccino fu sperimentato anche a Kinshasa, fra il 1958 e il 1959, su 46'000 persone. Kinshasa, allora si chiamava Leopoldville e faceva parte del Congo belga. Esattamente il luogo dove nel 1959 fu prelevato il primo siero umano HIV-positivo al mondo!

E chi ha organizzato queste campagne? Già lo conoscete: Hilary Koprowski, colui che nel 1960 consigliava di non utilizzare più reni di scimmia nella produzione di vaccino antipolio. Ma chi è Hilary Koprowski?

Hilary Koprowski

Hilary Koprowski nasce nel 1916 in Polonia. Studia contemporaneamente pianoforte e medicina, ma opta per la carriera di ricercatore, visto che come lui stesso afferma: “non avevo sufficiente talento per essere il migliore pianista del mondo”.

Trasferitosi negli Stati Uniti, inizia ad occuparsi di polio. Nel marzo del 1951 sorprende tutti annunciando di essere diventato il primo ricercatore ad aver somministrato un vaccino orale vivo ad esseri umani. I “volontari”, da lui definiti “deficienti mentali”, sono venti bambini di una casa di cura dello stato di New York. Non ci scandalizziamo: era prassi normalissima usare persone con ritardo mentale come cavie.

Le sperimentazioni di Koprowski proseguono per 6 anni, includendo i neonati di donne carcerate nel New Jersey. Anche i carcerati erano soggetti prediletti di sperimentazioni!

Nel 1956 effettua una sperimentazione più grande a Belfast, ma i test di verifica effettuati dai medici irlandesi indicano che il vaccino di Koprowski non è per niente sicuro e che non dovrebbe più essere utilizzato.

Nel 1957 diventa direttore dell'Istituto Wistar di Philadelphia, un modesto centro di ricerca che Koprowski modernizza da capo a piedi. Ma prima di trasferirsi, si prepara il terreno e trova l’accordo con le autorità belga.

Koprowski e Sabin a quel momento sono in piena competizione. Dopo la scoperta dei limiti del vaccino Salk, l’attenzione si è rifocalizzata sui vaccini orali vivi: il primo che ne sviluppa uno sicuro ed efficiente diventa un eroe. Una gara di velocità senza esclusioni di colpi. Koprowski e Sabin fra di loro si odiano a morte. Lo sanno tutti. Ma giustamente con l’odio si sviluppa una sana competizione che produce risultati!

Appena arrivato in Congo, per prima cosa testa il suo vaccino in una colonia di scimpanzè. Per “precauzione” fa somministrare il vaccino anche ai custodi degli animali, chiaramente africani. Il successo dell'immunizzazione dei custodi diviene così la giustificazione per la prima sperimentazione di massa nella storia di un vaccino orale antipolio.

Richiamati con i tamburi, gli africani si spostano dalle campagne ai centri di riunione nei villaggi. Vengono allineati e gli viene schizzato in bocca il vaccino liquido. Con questo metodo della pipetta collegata ad un serbatoio, vengono inoculati fra il 1957 e il 1959, quasi 300'000 persone.

Ma nel frattempo Sabin ha iniziato le sue campagne in Unione Sovietica, appoggiato da un sistema statale che sarebbe anche felice di metterglielo in quel posto agli Stati Uniti e di riuscire a dimostrare che un suo compatriota, seppur emigrato oltre oceano, ha inventato il primo vaccino orale antipolio sicuro ed efficiente.

Nel 1959 a Washington si tiene una conferenza per fare il punto della situazione. I risultati di Sabin surclassano quelli di Koprowski. E in più, a quella conferenza, Sabin affonda una stilettata a Koprowski: “test sul lotto del vaccino Chat tipo 1 di Koprowski usato nelle sperimentazioni nel Congo Belga, rivelano la presenza di un virus non identificato, non della poliomielite e citopatogeno.”

Dunque, secondo Sabin, conosciuto da tutti per la sua precisione, il vaccino CHAT di Koprowski è contaminato con un virus che lui non riesce ad identificare. Le possibilità di successo per Koprowski sono a questo punto minime. Lo scandalo dell’SV40 potrebbe aiutarlo, ma nel frattempo in Congo è successo il finimondo: inizia una rivoluzione che porterà il paese prima all’indipendenza, poi alla guerra civile e poi alla dittatura feroce di Mobutu. I bianchi devono lasciare in fretta e furia l’Africa. E poi, come succede sempre a chi arriva secondo, nessuno si ricorderà più delle vaccinazioni di Koprowski.

Pubblichereste o no?

Ora riassumiamo: il luogo è lo stesso e con i tempi ci siamo. E anche dal punto di vista logico, esiste un precedente: l'SV40. In più il grande Sabin affermava che il vaccino Koprowski era contaminato. E se vogliamo fare i maligni: perché Koprowski consigliava nel 1960 di non usare più reni di scimmie?

Non sto dicendo che sia andata così. Però il dubbio è lecito. A questo punto la teoria non è più solo un’ipotesi. Questa è la teoria del vaccino orale antipolio.

Ora vi faccio una domanda: Se voi foste giornalisti e giungeste a queste conclusioni… pubblichereste o no? Sarebbe logico consultarsi con degli specialisti o intervistare i diretti interessati. In questa situazione si è ritrovato un giornalista di nome Tom Curtis, che si è recato ad intervistare i grandi della scienza. Ecco le loro risposte alla teoria.

Dr. Jonas Salk: “Che importanza ha per chiunque di provare a implicare una tale relazione di causa ed effetto?”

Dr. Albert Sabin: “Non può impiccare Koprowski con questo.”

Dr. Hilary Koprowski: “Sta perdendo il suo tempo. La mia opinione è che sia una situazione altamente teorica … che non ha senso”

Dr. David Heymann, Organizzazione Mondiale della Sanità: “L’origine del virus dell’AIDS non ha alcuna importanza per la scienza attuale. Ogni speculazione su come sia apparso non ha alcuna importanza.”

Dr. William Haseltine, Harvard University: “Non è rilevante. A chi importa quale fu l’origine? A chi davvero importa? Se vuole fare qualcosa di buono, scriva dei problemi della gente.”

Siete d'accordo con loro? Ritenete anche voi che non sia importante conoscere qual è l’origine dell'AIDS? Forse il loro ragionamento è dire: “Ormai c’è. Poco importa come sia arrivata. Bisogna trovare una soluzione”. Però si potrebbe rispondere che una maggiore conoscenza delle origini potrebbe suggerire nuove idee per una cura o la prevenzione.

Ma a parte questa ragione, in una società matura, se accade una tragedia, non solo si soccorrono le vittime, ma ci si chiede qual è la sua causa, per evitare che disastri simili si possano ripetere.

Ma a parte queste ragioni pratiche, non credete che la causa della morte di 28 milioni di persone necessiti di una spiegazione? Sono cresciuto con l'idea che la scienza potesse interrogarsi su tutto: ci chiediamo se c'è acqua su Marte, se esiste l'antimateria, studiamo le ere glaciali, analizziamo le poesie del Trecento... perché non si può ritenere importante indagare su come abbia fatto un virus ad arrivare all'uomo e a provocare milioni di morti?

Lo so, messa così diventa una questione di priorità: chiaramente rispetto alla ricerca di una cura contro l'AIDS, il tema dell'origine passa in secondo piano, ma non nei confronti della fisica quantistica o di altri campi di ricerca costosissimi.

Tom Curtis

Oppure la spiegazione è un'altra… Forse la gente, la massa, tu e io, siamo ritenuti troppo stupidi per capire un tema così complesso. Non abbiamo le conoscenze e potremmo trarre conclusioni affrettate e sbagliate, … che i vaccini sono male … che la scienza è uno schifo…

Ma perché non possiamo essere considerati come persone mature, capaci di intendere, di riflettere, di decidere liberamente? Credo che se le cose vengono spiegate con calma e chiarezza si capiscono. Costa magari di più spiegare bene, ma poi ne guadagna tutta la società.

Chissà, forse è questo che ha pensato Tom Curtis, quando nel marzo 1992 manda alle stampe il suo articolo sulla teoria del vaccino orale antipolio: “L'origine dell'AIDS. Una nuova sorprendente teoria prova a rispondere alla domanda: ‘Fu un atto di Dio o un atto dell'uomo?’”

E dove pubblica Tom Curtis? Su Rolling Stone!