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Un documentario teatrale scritto, diretto e interpretato da Christian Biasco

Alla fine degli anni ’50, un virus delle scimmie, denominato SV40, fu involontariamente trasmesso a milioni di persone attraverso i vaccini antipolio di prima generazione. Fortunatamente questo virus non sembra avere conseguenze nell’uomo, ma solo per caso fu sfiorato un disastro sanitario di vaste proporzioni.

linfocita

L’HIV, il virus che provoca l’AIDS nell’uomo, ha il suo progenitore nelle scimmie. È possibile che l’HIV, come l’SV40, sia stato trasmesso dalle scimmie all’uomo attraverso un vaccino antipolio sperimentato in Africa alla fine degli anni ’50?

Dopo più di tre anni di ricerche rigorose, interviste, confronti con esperti di diversi campi, Christian Biasco presenta al pubblico il suo spettacolo, da lui definito un documentario teatrale, in cui non racconta la storia di un personaggio, ma quella di un’idea sull’origine dell’AIDS: la teoria del vaccino orale antipolio contaminato con un virus delle scimmie.

vaccinazioniLo spettacolo ripercorre la storia e l’evoluzione della teoria del vaccino orale antipolio, attraverso gli articoli, i dibattiti, i sostenitori e gli oppositori, gli argomenti e le critiche, gli attacchi e le censure, i misteri e i colpi di scena, cercando di offrire un quadro il più esaustivo possibile di questa controversia scientifica complessa e dai possibili gravi risvolti sociali e politici.

Lo spettacolo diventa poi il pretesto per raccontare dell’Africa coloniale, dell’etica nella sperimentazione, della lotta alla poliomielite, del funzionamento della scienza moderna, ma soprattutto delle nostre responsabilità come cittadini che hanno il diritto e il dovere di informarsi e conoscere. L’AIDS è probabilmente la malattia più “mediatica” e mediatizzata, eppure quanto conosciamo su di essa? 

reniLo scopo del lavoro non è quello di attaccare la scienza o di condannare le campagne di vaccinazioni, ma al contrario vuole invece coinvolgere il pubblico a partecipare nella discussione di temi scientifici e a sviluppare un proprio senso critico.

Troppo spesso il pubblico non specialistico, ritenuto per definizione incompetente, resta all’oscuro di temi scientifici complessi (oppure ne riceve una versione banalizzata), lasciando alla coscienza dei soli scienziati o di compagnie private, il compito di decidere di questioni etiche che invece dovrebbero coinvolgere l’intera società.

“Ho scelto il teatro perché è un luogo privilegiato, dove persone in carne ed ossa si incontrano, si divertono, si appassionano. Ma il teatro è anche il mezzo di comunicazione più umano”, dice Biasco. Nella versione teatrale la regia è stata curata da Mariela Reyes Hernandez, giovane attrice e regista di origine venezuelana, formatasi presso il Taller Experimental de Teatro (TET) di Caracas.

Lo spettacolo è stato finanziato con il sostegno di:

Swisslosdalla.ch

Breve biografia di Christian Biasco

Sono nato in Ticino (Svizzera) nel 1973, da emigranti italiani. Dopo la laurea in matematica e diverse esperienze di lavoro ho deciso di dedicarmi a tempo pieno al teatro, portando in scena "Novecento" di Alessandro Baricco e "BARicco SPORT". Fra il 2002 e il 2003 ho seguito stage intensivi presso il Roy Hart Theatre e conseguito il diploma di analista del movimento con il metodo Laban/Bartenieff.

Nel 2004 ho debuttato con il documentario teatrale "L'origine del Male. Storia di una controversa teoria sull'origine dell'AIDS", trasmesso anche in prima serata dal canale italofono della televisione nazionale svizzera. Il progetto si è poi trasformato anche in una ricerca sociologica sulle origini dell'AIDS all'interno di un DEA in storia della medicina presso l'Università di Ginevra.

Dal 2007 mi occupo principalmente di produzione video per il web. Ho realizzato insieme a Francesca Terri, per arcoiris.tv, una serie di video sul tema della proprietà intellettuale. Durante il 2008 ho frequentato il corso di produzione cinematografica della cineteca di Bologna e ora lavoro allo sviluppo di progetti di comunicazione in video e sul web, sia indipendenti che su commissione.